Tosse secca e grassa: come si riconoscono e cosa fare nell’automedicazione

La Dottoressa Gaia Gualco alle prese in farmacia.

Ciao a tutti! quando pensate all’inverno che cosa vi viene in mente oltre a influenza e raffreddore?

Bè, a me sicuramente la tosse! Sarà perché i clienti che stanno venendo in farmacia tossiscono tutti!

Ma che cos’è esattamente la tosse?

Partiamo dall’inizio: la tosse è un sintomo, un riflesso del nostro corpo che cerca di eliminare e buttare fuori qualcosa. Consideriamola una sorta di autodifesa dei nostri polmoni. Coinvolge la nostra respirazione, la quale viene resa diversa dal normale: si ha una breve inspirazione e poi si ha una forte espirazione. Quando si tossisce si ha, infatti, una fuoriuscita d’aria necessaria a liberare le vie aeree (naso, bocca, laringe, faringe, trachea e bronchi). L’aria che fuoriesce è meno violenta di uno starnuto. Non ci credete? Quando si starnutisce l’aria che passa nei turbinati raggiunge la velocità di 320 km/h, praticamente come una Ferrari al Mugello. Infatti l’evoluzione ci ha portato a chiudere gli occhi quando si starnutisce proprio per evitare delle lesioni. Invece, se si tossisce non si chiudono gli occhi, al massimo ci si mette la mano o il gomito davanti alla bocca. E la velocità dell’aria è di circa 75 km/h, equiparabile ad un motorino cinquantino senza strozzature!

Una tosse o più tipi di tosse?

Ne esistono di tantissime tipologie: asinina, canina, convulsa, pertosse... Ma vorrei soffermarmi su quelle più classiche: tosse secca o stizzosa e tosse grassa o produttiva.

La tosse secca è una tosse fastidiosa, irritante e senza espettorato (cioè il catarro che fuoriesce). Si manifesta soprattutto di notte, da sdraiati. Spesso la causa è un virus, ma non servono sempre antibiotici o altri farmaci perché lo stimolo della tosse rientra, praticamente da solo, dopo qualche giorno. A volte la tosse secca può derivare anche semplicemente da uno stimolo nervoso.

Invece la tosse grassa definita anche produttiva, non significa necessariamente che ci sia dell’espettorato evidente che fuoriesce, ma si sente all’ascolto che c’è qualcosa “nel mezzo”.

Spesso la tosse con catarro si ha al mattino appena svegli perchè nella notte si sono accumulate delle secrezioni che il nostro corpo cerca di eliminare. Questo non vuol dire che si debba vedere sempre del catarro quando si tossisce, anzi! Nella maggioranza dei casi l’espettorato non si vede sul fazzoletto. No, nemmeno inghiottire l’espettorato come fanno in molti è una buona soluzione. Dentro quel muco c’è di tutto, quindi è meglio eliminarlo buttandolo fuori. In alcune persone il riflesso della tosse è talmente forte che arrivano addirittura a vomitare.

Alcune categorie di pazienti come le donne e i bambini hanno più difficoltà ad espettorare. In particolare i bambini non ne sono capaci, per questo non si danno prodotti mucolitici (quelli che sciolgono il catarro) fino ai due anni di età. Proprio perché l’apparato respiratorio della popolazione pediatrica è piccolo e si può ostruire facilmente.

Quando una persona entra in farmacia cosa dovrebbe dirci per farci capire che tipo di tosse ha?

I punti fondamentali da dire al farmacista sono:

  • com’è la propria tosse: Secca o Grassa?

  • quando si presenta: di giorno o di notte?

  • da quanto tempo si ha questo sintomo?

  • Se è una commissione per conto di altri bisogna dire se il paziente è un bambino o un adulto, possibilmente specificando l’età. Questo è importantissimo soprattutto per non commettere errori.

E’ vero che visionare la secrezione, quando possibile, è importante perché ci può dare molte informazioni utili. Ma non vuol dire che si debba tossire in faccia al farmacista e soprattutto portare in visione il muco (sì, è capitato anche questo) sia una buona idea per ovvie questioni igieniche.

Quindi, se c’è muco probabilmente è un virus, se è purulento e cambia anche il colore probabilmente c’è di mezzo un’infezione bronchiale. Se invece vedete del sangue c’è sicuramente una grave infezione o uno sforzo eccessivo da parte di chi tossisce, quindi bisogna andare dal medico immediatamente.

Quanto dovrebbe durare la tosse per non allarmare?

Normalmente lo stimolo della tosse dura poco, qualche giorno. Inizia 24 ore dopo la comparsa del raffreddore e spesso è accompagnata anche da abbassamento della voce e leggera difficoltà nella respirazione.

In genere gli adulti, ai primi colpi di tosse, spesso e volentieri tentano una cura con farmaci di automedicazione, facendo fuori, in genere, una confezione di sciroppo. Ovviamente se il sintomo persiste oltre la settimana è bene rivolgersi al proprio medico di base.

Invece, nei bambini e negli anziani (più soggetti alle infezioni), non esiste un numero di giorni che quantifichi la gravità della tosse, bisogna valutare caso per caso. In particolare se si svegliano di notte con tosse improvvisa e intermittente, difficoltà respiratoria, oppure agitazione, sudorazione e con battito del polso accelerato potrebbe essere necessario chiamare la guardia medica o il numero unico (112 dove è attivo oppure 118). Invece, se la tosse è gestibile si può valutare l’evoluzione dopo 24/48 ore e poi, se non passa, rivolgersi al proprio pediatra o medico di base.

La tosse può essere sintomo di altre patologie?

In effetti sì, ed in particolare può essere importante fare attenzione a “quando” compare. Ad esempio se la tosse compare di notte con anche difficoltà respiratoria si potrebbe pensare all’asma. Ma se compare sempre quando ci si è coricati da poco tempo potrebbe essere un’allergia agli acari. Se invece si tossisce sempre quando ci si sdraia è compatibile con uno dei sintomi dell’insufficienza cardiaca. Infine, nel caso in cui la tosse compare al mattino potrebbe essere causata dall’accumulo di secrezioni. In tutti questi casi è bene sentire il proprio medico e non fare autodiagnosi Se la tosse è arrivata 5 minuti fa, quando avete iniziato a leggere l’articolo, bè… non credo proprio che siano necessari farmaci!

Cosa si può fare quando la tosse capita di notte?

Ad esempio umidificare la stanza. Di solito, infatti, l’aria in camera da letto è molto secca causando proprio difficoltà respiratoria. Quindi un umidificatore a caldo da accendere la notte potrebbe risolvere il problema. Un altro suggerimento che può essere utile ai genitori: quando il vostro bimbo ha un attacco di tosse portatelo in bagno, aprite il rubinetto dell’acqua calda del lavandino o meglio ancora della doccia o della vasca. In poco tempo l’aria del bagno si riempie di vapori caldi agevolando la respirazione.

Cosa può scatenare o aggravare la tosse, a parte le infezioni respiratorie?

Sicuramente il fumo che può manifestare o aggravare la tosse. Addirittura la tosse può aggravarsi durante la prima fase di astinenza dal fumo a causa di un aumento dell’attività motoria dell’epitelio ciliare.

Altra condizione che può scatenare la tosse è l’uso cronico di alcuni farmaci, ad esempio alcuni di quelli usati per gestire l’ipertensione come quelli della categoria degli ace-inibitori (il ramipril). Questi farmaci hanno come effetto collaterale frequente la tosse secca.

Ci sono anche patologie come il reflusso gastrico o un’allergia che possono scatenare la tosse. Nel reflusso gastrico le secrezioni acide dello stomaco arrivano fino alla gola, irritano la mucosa e stimolano la tosse. Mentre nel caso di una allergia agli acari o ad alcuni alimenti, come arachidi e mandorle, possono causare difficoltà respiratoria e tosse.

Quali farmaci si possono consigliare agli adulti con la tosse?

Per la tosse esistono diversi farmaci di automedicazione a partire dallo sciroppo, compresse da succhiare, bustine da bere, da sciogliere in acqua fino alle gocce. Bisogna dire che lo sciroppo è il prodotto d’elezione nel trattamento della tosse, quindi approfondiamo questa forma farmaceutica.

Esistono tre categorie di sciroppi:

  • per tosse grassa

  • per tosse secca

  • per tutti e due i tipi di tosse

Se si ha una tosse grassa, quindi catarrosa, sceglieremo tra gli sciroppi fluidificanti, espettoranti o modificatori dell’adesività del muco.

I Fluidificanti possono essere ad azione diretta o indiretta. Quelli ad azione diretta, come ad esempio prodotti a base di N-acetil cisteina, hanno il compito di fluidificare il catarro e scindere i legami disolfurici del muco. Per questo motivo è bene bere tanta acqua quando si assumono questi farmaci perché migliora l’eliminazione del catarro. Inoltre è meglio utilizzarli durante la giornata ed evitare di prenderli prima di andare a dormire per non far aumentare la tosse una volta coricati.

I Mucolitici ad azione indiretta, come la Carbocisteina, agiscono modificando la secrezione e le caratteristiche del muco. In alcuni studi, questa molecola in particolare, ha anche presentato attività antiossidanti contro i radicali liberi. Le molecole che modificano l’adesività del muco, Ambroxolo e Bromexina, o gli espettoranti come la Guaifenesina, ne riducono la viscosità, stimolano le secrezioni verso l’alto facilitando il movimento ciliare.

Invece, per la tosse secca, quella stizzosa con il prurito alla gola, esistono due tipologie di farmaci: quelli che bloccano lo stimolo della tosse a livello centrale e quelli che agiscono a livello periferico.

I primi, i prodotti che bloccano a livello del sistema nervoso centrale lo stimolo della tosse sono i derivati morfinici. Ad esempio la codeina, diventata famosa con la musica rap? trap? Bè, l’importante è ricordarsi che NON È DI LIBERA VENDITA in Italia e non bisogna farsi i mix alcolici quando si usano farmaci. Soprattutto questi. I prodotti contenenti invece destrometorfano sono prodotti da banco e sono consigliati solo per la popolazione adulta. Il destrometorfano blocca lo stimolo della tosse e si trova in formato sciroppo e in gocce. Utile quando la tosse non permette di dormire tranquillamente, ma non blocca eventuali secrezioni bronchiali.

L’altra categoria di farmaci per la tosse secca agiscono a livello periferico e sono della famiglia degli antistaminici: Levodropropizina, Cloperastina. Gli antistaminici sono sedativi, disidratano le mucose e riducono le secrezioni; presentano attività antistaminica e antinfiammatoria a livello bronchiale. Sono quindi consigliati per la notte, per chi ha anche raffreddore o una sintomatologia affine.

Infine gli sciroppi per gli indecisi, quelli che “fanno un po’ tutte e due”, nella maggior parte dei casi mettono insieme almeno due dei principi attivi che abbiamo visto prima. Sicuramente aiuta, ma bisogna dire che se un principio attivo blocca e l’altro fluidifica, non so se risolve efficacemente il sintomo.

Interazioni tra farmaci, quali accorgimenti?

Sì, attenzione ai farmaci sedativi della tosse in quanto sono sconsigliati in molti pazienti in particolare nei cardiopatici e ipertesi, in chi utilizza farmaci antidepressivi e antipsicotici soprattutto perché possono causare sonnolenza.

E per la tosse nei più piccoli cosa si può utilizzare?

Anche per i bambini ci sono varie soluzioni. Di recente è uscito addirittura un prodotto per bambini sopra i 3 anni a forma di lecca lecca al gusto di ciliegia per sedare la tosse!

A proposito di bambini chiariamo qualche concetto importante:

Primo. Nei bambini anche molto piccoli si possono fare lavaggi nasali anche frequenti e aerosol con acqua fisiologica.

Secondo. In linea generale sotto i 2 anni di età è fortemente sconsigliata (oserei dire proibita!) l’automedicazione con l’uso di sciroppi farmacologici che sedano la tosse o sciolgono il catarro. L’uso dei farmaci nei bambini deve essere autorizzato dal pediatra, mi raccomando!

Terzo. Nei bambini sopra i 6 mesi è possibile usare, sotto consiglio del pediatra, sciroppi o granuli omeopatici.

Quarto. Esistono sciroppi per bambini sopra l’anno di età, autorizzati come dispositivi medici, a base di estratti vegetali che leniscono e proteggono la mucosa, riducendo l’irritazione e favorendo l’eliminazione naturale del muco. Questi sciroppi pediatrici vengono consigliati sia per la tosse secca che grassa del bambino.

Un altro prodotto, sempre a base naturale, utilizzabile nei bambini anche piccoli (specifico in piccole quantità) è lo sciroppo di bava di lumaca che favorisce la fluidificazione del muco bronchiale.


Fonti:

Farouk B., Drexel University a Livescience dell’American Institute of Physics, 2009.

Rossi F., Cuomo V., Riccardi C. Farmacologia. Principi di base e applicazioni terapeutiche. Edizioni Minerva Medica, 2005

Manuale Pratico del Farmacista, edizioni Meditor.

Articolo scritto e rielaborato dalla Dottoressa Gaia Gualco, farmacista e divulgatrice scientifica, specializzata in Comunicazione Scientifica presso l’Università di Parma.

@gaia.gualco