Il colore delle feci: status di buona salute

In passato, parlare delle feci era proprio un tabù, ora di pubblicazioni su Pubmed ce ne sono innumerevoli, ne parlano addirittura su testate giornalistiche e l'argomento mi sembra al quanto sdoganato quando in libreria trovi: "L'intestino felice" di Giulia Enders e "Buona cacca a tutti!" del dottor Adrian Shulte.

Oggi mi volevo soffermare su questa massima che dovrebbe essere un po' chiara a tutti: “Controllare le proprie feci dovrebbe essere una prassi personale per comprendere se siamo in buona salute!”.

Il nostro intestino ci parla e di conseguenza il frutto finale del nostro stato di buona salute sono proprio le feci.

Ciò che notiamo immediatamente è il cambiamento di colore oltre che la consistenza, la forma, l’odore e il numero di evacuazioni giornaliere. Queste modifiche potrebbero essere un campanello d’allarme che ci dovrebbe portare immediatamente a parlarne con il nostro medico perché potrebbero identificare un cambiamento nel nostro stato di nutrizione alimentare che si riflette di conseguenza sulle caratteristiche del nostro microbioma intestinale.

Ad esempio: si è segnalato che i pazienti con sindrome dell'intestino irritabile ripetono frequentemente la defecazione con feci molli e grumose, mentre i pazienti con problemi associati al tratto urinario o ingrossamento della prostata e malattia della colecisti hanno rispettivamente feci con forme grumose e sciolte. Inoltre, è stata segnalata una correlazione positiva tra il volume fecale e l'assunzione di fibre alimentari. Pertanto, la valutazione delle condizioni fecali sulla base di diversi parametri può essere utile nello screening per varie malattie e può aiutare a comprendere lo stato dell'assunzione di nutrienti di un determinato individuo.

La Scala delle feci di Bristol introdotta nel 1997 può essere uno strumento di valutazione utile nel comprendere lo stato di buona salute delle nostre feci.

Come riportato dagli scienziati dello studio su Nature nel 2019, questo metodo per la valutazione del volume, della forma, del colore e dell'odore fecali associati a malattie, abitudini alimentari e al microbioma intestinale è uno strumento utile alla valutazione, non invasivo e riproducibile.

Figura 1 - Validità di uno strumento di valutazione osservazionale per la valutazione multiforme delle condizioni fecali

Figura 1 - Validità di uno strumento di valutazione osservazionale per la valutazione multiforme delle condizioni fecali

Capita l’importanza di valutazione di tutti questi fattori (volume, forma, colore e odore), ora soffermiamoci principalmente sul colore delle feci.

Il colore delle feci è influenzato dalla dieta quotidiana e dalla secrezione di liquidi digestivi, come la bile, ed è stato anche segnalato che il colore è associato all'insorgenza di malattie del dotto biliare e cancro del colon.

Ora però senza addentrarci troppo nei tecnicismi analizziamo i diversi colori colori delle feci:

  • marrone: in questo caso il color marrone non ci è mai piaciuto così tanto, perché un bel marrone è sinonimo di buono stato di salute. La pigmentazione naturale delle feci umane varia dal marrone al marrone-giallo e tutto questo è dato da un lavoro sinergico tra intestino, fegato, flora batterica e il sangue. La pigmentazione rossa iniziale delle cellule ematiche passa al verde e poi al giallo continuando il suo percorso dal fegato all’intestino. Una volta arrivato all’intestino i batteri introducono un’altra pigmentazione: il marrone.

  • verde: una colorazione verde delle feci può essere sinonimo di transito veloce e presenza di un alto contenuto di fibre.

  • giallo: può essere segnale di feci ricche di grassi e dunque essere un segnale di malassorbimento oppure può derivare dalla Sindrome di Gilbert, una patologia benigna in cui l’efficienza dell’enzima che controlla la scomposizione del sangue è ridotta al 30 per cento delle sue potenzialità. Di conseguenza, arrivano meno pigmenti all’intestino. Altri fattori possono essere l’utilizzo di antibiotici o diarrea che possono alterare la produzione dei pigmenti.

  • rosso: se le nostre feci sono rosse significa che è presente del sangue fresco, il sangue fresco è rosso, dunque potrebbero essere presenti delle emorroidi sanguinanti o problemi ben più importanti. Dunque è bene consultare velocemente il medico! Alcune volte però le nostre feci si possono colorare di rosso se abbiamo mangiato il giorno prima grosse quantità di barbabietole!

  • nero: se le nostre feci sono nere può essere un campanello d’allarme per la presenza di grosse quantità di ferro o di sangue coagulato, se il sangue è coagulato significa che ci sono delle ulcere o delle perdite di sangue a monte, il sangue ha avuto tutto il tempo di coagularsi quindi i problemi possono essere relativi al tratto gastro-intestinale .

  • bianco: feci bianche, urine nere, fa parte di un disturbo grave nelle funzioni biliari chiamato colestasi, una patologia che consiste nella riduzione o nell’arresto del flusso biliare, i pigmenti del sangue non arrivano correttamente alle feci!

Dunque in conclusione, come avrete ben capito questo strumento è un modo facile per capire immediatamente a casa se c’è qualcosa che realmente non va, un campanello d’allarme che permette di notare i cambiamenti del proprio stato di salute. Dunque controlla tutti i giorni le tue feci per monitorare il tuo stato di salute e se noti qualsiasi cambiamento parlane con il tuo medico o farmacista di fiducia!


Fonti:

Ohno H. et al., Validity of an observational assessment tool for multifaceted evaluation of faecal condition, Nature, 2019

Enders, Giulia. L'intestino felice: I segreti dell'organo meno conosciuto del nostro corpo (Italian Edition) . Sonzogno. Edizione del Kindle