Come gestire e riconoscere le punture di insetto

Le vespe sono insetti onnivori e sono anche delle buongustaie, sono facilmente attirate dall’odore della carne grigliata!

I principali responsabili delle punture di insetto sono tre imenotteri comuni sul territorio italiano: le api, le vespe e i calabroni.

Come riconoscerli?

Differenze api, vespe e calabroni

Le api hanno un corpo unico, hanno un po’ di peluria e loro alimentazione è fatta di nettare e polline. Le api sono i principali produttori di miele e hanno un pungiglione che utilizzano per difendersi, se l’ape sferra l’attacco perde il pungiglione e muore.

Le vespe invece hanno un torace diviso, questa è la principale caratteristica che ti permette di distinguere questa tipologia di imenottero, la peluria è quasi impercettibile e la sua alimentazione è molto varia, sono onnivore e non producono miele. Le vespe sono animali aggressivi e possono sferrare anche più punture senza mai perdere il pungiglione.

Il calabrone è facilmente riconoscibile in quanto ha un corpo tondo e molto grande rispetto a una comune vespa, i calabroni difficilmente perdono il pungiglione e sferrano anche più attacchi consecutivi contro l’uomo.

Cosa fare in caso di puntura?

Le differenze che ho appena citato sono importanti perché ti permettono di capire quale comportamento avere in caso di puntura.

Se ti punge un’ape è bene rimuovere il pungiglione entro 20 secondi, intorno al pungiglione si crea gonfiore e rossore. Il veleno dell’ape scatena una reazione istaminergica a cascata che rende pruriginosa la parte colpita. La zona tende a gonfiare il giorno successivo.

Invece la puntura di una vespa e calabrone è accompagnata da forte dolore, forte prurito, gonfiore e rossore, talvolta la ferita può sanguinare. Essendo le vespe e i calabroni animali aggressivi e non morendo dopo l’attacco come le api, un solo insetto può pungere più volte, quindi è bene allontanarsi il più rapidamente possibile dalla zona di attacco.

In caso di puntura di insetto:

  • Sciacquare con acqua fredda corrente la parte colpita.

  • Applicare del ghiaccio per circa 10 minuti a momenti alterni con stop di 20 minuti evitando il contatto diretto con il ghiaccio, ma ponendo sempre un panno tra la cute e il ghiaccio.

  • Applicare una crema antistaminica o un gel antistaminico nel caso ci fosse prurito intenso localizzato.

    Esempio: Desclorfeniramina maleato (Polaramin), Dimetindene maleato (Fenistil).

    Gli antistaminici topici sono indicati per il prurito, ma attenzione che sono spesso fotosensibilizzanti. Questo significa che la crema sulla pelle a contatto con il sole genera una reazione negativa molto forte, la parte con la crema si ustiona più facilmente.

  • Oppure applicare una crema cortisonica nel caso si presentasse rossore, gonfiore ed edema.

    Esempio: Idrocortisone (Lenirit, Dermocortal, Cortidro, Sintotrat, Foille Insetti…)

  • Si può optare per antistaminici per bocca sentito il parere del farmacista.

    Esempio: Cetirizina (Zirtec)

  • Oppure si può optare per cortisonici per bocca una volta sentito il parere del medico e previa presentazione della ricetta medica in farmacia.

    Esempio: Betametasone (Bentelan).

  • In alcuni casi addirittura è opportuno fasciare gli arti interessati dalle lesioni dopo aver effettuato le opportune medicazioni, se è necessario il medico deciderà di aggiungere una crema antibiotica o una terapia antibiotica per bocca.

Non bisogna assolutamente scherzare con questo genere di manifestazioni e bisogna tenere monitorate queste punture in quanto possono essere suscettibili a complicazioni. Ci sono persone che sono allergiche alle punture di vespa, ape e calabrone a tal punto che una loro puntura può colpire il sistema cardiovascolare fino allo shock anafilattico.

In caso di anafilassi, oltre a contattare immediatamente il 112, per i soggetti allergici e sotto consiglio del medico è bene portarsi sempre dietro l’adrenalina pronto impiego. L’adrenalina pronto impiego è una siringa fatta a penna contenente adrenalina a vari dosaggi (150mg, 300mg) che può essere somministrata nell’intramuscolo e per via sottocutanea. La somministrazione nella sottocute non permette però di raggiungere i livelli plasmatici di adrenalina adeguati in tempi rapidi, l’azione è più lenta, quindi la somministrazione intramuscolo è preferibile. Questo genere di adrenalina non necessita di refrigerazione e in caso di necessità deve essere iniettata perpendicolarmente, anche al di sopra dei pantaloni, nella parte anteriore della coscia. Nei soggetti allergici si consiglia portarsi dietro due penne di adrenalina, in quanto tal volta una sola penna non è sufficiente o capita che nell’agitazione che non venga iniettata correttamente.

L’adrenalina in penna agisce in pochi minuti dopo la somministrazione intramuscolare, stimola i recettori adrenergici, riduce la vasodilatazione periferica, riduce l’edema e l’orticaria. In caso di assenza di miglioramento dopo 5-15 minuti è bene ripetere la somministrazione nella coscia opposta.

(Attenzione: tali dispositivi vanno conservati a temperatura ambiente al riparo dalla luce, verificando ogni 15 giorni, attraverso la finestrella di ispezione, che la soluzione non abbia cambiato colore o contenga precipitati, controllate periodicamente la data di scadenza sulla confezione).

Le zanzare

Oltre a questi tre imenotteri appena citati, i principali responsabili delle punture di insetto sono le zanzare.

Le punture di zanzara si verificano normalmente in climi caldo umidi, di sera e di notte. Tra le zanzare più temibili troviamo la zanzara tigre è una zanzara originaria del sud-est asiatico ed è arrivata in Italia all’inizio degli anni ‘90 e si è adattata adattata facilmente al nostro clima. Dal punto di vista dell’aspetto, si distingue molto bene dalla zanzara comune in quanto “tigrata”. 

Quando si parla di zanzare, bisogna agire in prevenzione utilizzando un abbigliamento e dei trattamenti repellenti idonei:

  • Si consiglia di indossare: calzini, scarpe, indumenti a maniche lunghe e pantaloni lunghi con colori chiari.

  • Si sconsiglia l’utilizzo di profumi.

  • Si consiglia di utilizzare repellenti idonei adatti alla propria età, applicabili sulla pelle, sui vestiti o per l’ambiente.

Le sostanze repellenti da applicare sulla cute ostacolano il raggiungimento della pelle da parte della zanzara, impedendole di intercettare i capillari sanguigni.

Esistono sostanze repellenti diverse, vi riporto le indicazioni utilissime riportate dal Ministero della Salute:

  • DEET - dietiltoluamide - È presente in commercio a varie concentrazioni dal 7 al 33,5%. Una concentrazione media di 24% conferisce una protezione fino a 5 ore. I prodotti disponibili al momento in commercio non sono generalmente destinati all’impiego nei bambini: il DEET è indicato per soggetti al di sopra dei 12 anni. Può danneggiare abbigliamento in fibre sintetiche.

  • Picaridina/icaridina - Ha protezione sovrapponibile al DEET. I prodotti in commercio hanno una concentrazione tra 10 e 20% ed efficacia di circa 4 ore o più. Ha un minore potere irritante per la pelle rispetto al DEET. Sono disponibili in commercio prodotti destinati anche ai bambini, ma per l’uso occorre attenersi alle indicazioni del fabbricante. Non macchia i tessuti.

  • Citrodiol (PMD) Ha una efficacia inferiore al DEET e una durata di effetto inferiore (tre ore circa). È irritante per gli occhi e non deve essere utilizzato sul viso. Porre attenzione all’uso nei bambini, qualora previsto dal produttore, per il rischio di tossicità oculare. I

  • R3535 (ethyl butylacetylaminopropionate) - Alla concentrazione del 7,5% conferisce protezione per 30 minuti.

Una maggiore precauzione e attenzione va posta sui neonati: non si utilizzano repellenti o oli essenziali direttamente sulla cute di bimbi appena nati, esistono soluzioni adatte a questa fascia d’età ad esempio:

  • Cer8: cerottini diffusori contenenti oli essenziali di eucalipto e citronella applicabili anche sui vestiti. Una volta attivati durano per più di 6 ore.

  • Talco non Talco: è un’emulsione fluida in grado di regolare naturalmente la sudorazione e gli odori creando un’aroma barriera, grazie alla presenza dell’olio di neem. Al suo interno è presente anche amido e olio di riso, estratto di calendula e olio di oliva in grado di lenire e rinfrescare. Esiste una versione in salviette umidificate.

  • Si possono inoltre utilizzare zanzariere da posizionare sopra la culla, il lettino o il passeggino.

Se si viene punti, la puntura di zanzara è la più comune ed è anche la più riconoscibile, la parte si arrossa e diventa pruriginosa e nella zona di puntura si crea un ponfo più gonfio che da rosa chiaro tende a diventare rosso.

In questi casi esistono:

  • penne dopopuntura rinfrescanti e lenitive che non contengono ammoniaca utili anche per i bimbi più piccoli;

  • roll-on e penne contenenti ammoniaca per adulti;

  • creme antiprurito emollienti che non contengono sostanze cortisonico simili adatte anche ai bimbi più piccoli (Esempio: Dermovitamina Prurito Insetti);

  • creme antistaminiche o gel antistaminici;

    Esempio: Desclorfeniramina maleato (Polaramin), Dimetindene maleato (Fenistil).

  • creme cortisoniche;

    Esempio: Idrocortisone (Lenirit, Dermocortal, Cortidro, Sintotrat, Foille Insetti…).

I ragni

I ragni non hanno denti, ma presentano due cheliceri, la puntura di ragno è fortemente pruriginosa , la puntura di ragno si presenta con due buchini uno vicino all’altro e tutto intorno si formano tante “bollicine”. Alcuni ragni sono anche molto pericolosi e il veleno tende a necrotizzare la parte colpita, il veleno diffondendosi può causare anche gravi reazioni sistemiche.

In zone montane, nel Nord Italia o su alcune isole italiane si parla di punture da parte del ragno violino, uno dei ragni italiani più pericolosi. Il Loxosceles rufescens, conosciuto anche come ragno violino, è un ragno di modeste dimensioni che si trova facilmente nelle case, dietro a mobili, battiscopa, dentro scatole o calzature soprattutto in inverno in quanto non sopporta climi più rigidi, d’estate invece si può trovare anche all’aria aperta e nei giardini.

In prima battuta, il morso di ragno violino è indolore, ma successivamente compare una lesione arrossata con prurito, bruciore e formicolii che nell’arco delle 48-72 ore successive, può diventare necrotica e può ulcerarsi. Oltre all’iniezione del veleno, il ragno violino con la puntura può veicolare nei tessuti batteri anaerobi che proliferano e complicano il decorso della lesione. La loro azione provoca infatti la liquefazione dei tessuti. Nelle situazioni più gravi oltre a febbre, rash cutaneo, ecchimosi, possono presentarsi danni ai muscoli, ai reni ed emorragie. In molti casi, inoltre, può essere necessario un trattamento in camera iperbarica.

Fondamentale è l’identificazione del tipo di ragno, anche se ucciso, è bene conservarlo, in secondo luogo è bene lavare abbondantemente con acqua e sapone l’area colpita e chiamare il Centro Antiveleni soprattutto se i sintomi peggiorano o la zona colpita da rossa diventa più scura o nera.

Come riconoscere le diverse punture di insetto.


Se ti interessa puoi ascoltare la puntata sulle “Punture di insetto” sul sito www.pillolepodcast.it .